La cucina tradizionale toscana vanta ricette e piatti di una grandezza e di una bontà veramente uniche.
Fra tutti i piatti che accomunano il territorio toscano ve ne sono alcuni che devono per forza essere provati, soprattutto se si ha modo di trovarli preparati da mani che veramente conoscono a fondo la tradizione e le materie prime della Toscana.
Vogliamo elencarvene cinque: cinque piatti, cinque capolavori da assaggiare assolutamente.
Partiamo intanto dal presupposto che la cucina tradizionale toscana è, di base, una cucina povera, fatta di pochi e semplici ingredienti, lavorati e cucinati con tanta maestria e passione da trasformarli in grandi piatti.
Cominciamo con un antipasto, il famoso crostino nero, ovvero il paté di carne e fegatini di pollo con il quale si realizza il crostino toscano per eccellenza.
Passando ai primi non si possono non citare i pici, gli straordinari “spaghettoni” – termine assolutamente improprio, ma che rende bene l’idea – di acqua e farina, dal sapore delicato che si prestano perfettamente ad essere conditi con i più svariati sughi. Senza ombra di dubbio, però, i pici originali della tradizione povera sono quelli con le briciole – briciole di pane tostato con olio e aglio – e quelli all’aglione – sugo piccante di pomodoro e aglione della Valdichiana, un aglio unico del territorio più a sud della Toscana, che ha la particolarità di essere molto grande, ma soprattutto estremamente delicato.
E fra i primi non possono mancare le paste all’uovo, accompagnate dai ricchi sughi di cacciagione proveniente dai boschi toscani. Che si tratti di sugo di cinghiale, di lepre o anche di capriolo, le pappardelle sono quelle che meglio si sposano con la ricchezza di questi ragù.
Dalla grande saggezza popolare nascono due grandi piatti, l’uno alternativa dell’altro. Spieghiamoci meglio: entrambi questi piatti sono fatti con il pane raffermo e le verdure dell’orto, solo che uno è prettamente estivo, l’altro invernale. Stiamo parlando di panzanella e ribollita.
Mentre la panzanella è un piatto fresco, in cui il pane raffermo ammollato viene condito con le verdure tipiche dell’orto estivo – pomodori, insalata, cetrioli, cipolle, basilico – la ribollita assume la forma quasi di una zuppa calda, dove il pane raffermo fa da base ad un brodo di verdure e alle verdure stesse, tipiche di un orto invernale – protagonista assoluto è infatti il cavolo nero.
E per finire ecco un grande secondo della cucina toscana, o meglio un modo di cucinare tutte le carni che fanno parte della gastronomia tipica di questa regione: il buglione, che è una sorta di stufato profumato e leggermente piccante, con una base di sugo di pomodoro. Si possono mangiare a buglione il pollame, il manzo, l’agnello, la selvaggina e il maiale.