La Ribollita toscana è un primo piatto caldo e sostanzioso tipico della cucina povera: si tratta di una zuppa di pane raffermo e verdure i cui elementi fondamentali possono comunque essere considerati il cavolo nero riccio di toscana, che deve come da tradizione aver “preso il ghiaccio”, ovvero essersi gelato durante l’inverno, i fagioli cannellini e il tipico pane senza sale.
Secondo la tradizione contadina, veniva preparata il venerdì, giorno di magra, mettendo insieme gli avanzi del giorno precedente e poi fatta bollire più volte sul fuoco lento; prima con le sole verdure, poi con l’aggiunta del pane duro, da qui il nome “ribollita” : più viene cotta, più diventa buona per i giorni successivi!
Le sue radici sono decisamente, prime tracce se ne hanno nel Medioevo quando i ricchi signori si facevano servire la carne appoggiata a delle focacce di pane azzimo che poi venivano date ai servi i quali le facevano bollire accompagnandole con gli ingredienti che trovavano: erbe e verdure della campagna come sedano, carote, cavolo. Questa zuppa veniva quindi riscaldata e mangiata per parecchi giorni. La ricetta che nei secoli è perdurata, raffinandosi, e aggiustandosi nei sapori ha condotto all’attuale piatto della Ribollita.
E come succede a molte di queste ricette “popolari”, ora anche la ribollita ha abbandonato le cucine contadine e si è diffusa come vero e proprio simbolo della cucina toscana.
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